Il grazie di Francesco ai donatori di sangue

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Il grazie di Francesco ai donatori di sangue"


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Il 14 giugno ricorre la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue. Dopo la preghiera mariana dell'Angelus di domenica 13 giugno, il  pensiero del Papa è andato a tutti coloro che rendono


possibile questo dono di vita:


Ringrazio di cuore tutti i volontari e li incoraggio a proseguire la loro opera, testimoniando i valori della generosità e della gratuità. Grazie tante, grazie!


Il sangue e le trasfusioni salvano milioni di vite e migliorano la salute di molti pazienti. Anche durante la pandemia la rete della solidarietà non si è fermata. E' importante far crescere


nel mondo la consapevolezza dell’importanza della regolarità delle donazioni e per questo si celebra il 14 giugno, la Giornata mondiale del donatore di sangue.


L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha scelto quest’anno l'Italia per ospitare l’evento globale presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il 14 giugno il programma prevede


l’inaugurazione del Villaggio virtuale dei donatori. Alle 21.00 il Colosseo viene illuminato di rosso. Lo slogan scelto per il 2021, “Dona il sangue e fai pulsare il mondo”, è un appello


rivolto in particolare ai giovani. 


In vista della Giornata mondiale del donatore, il segretario generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha ricordato che "i giovani hanno sofferto immensamente durante questa pandemia, ma


hanno mostrato una incredibile resilienza e capacità di adattarsi. "Molti donatori di sangue nel mondo - ha aggiunto - sono giovani ed è il momento di riconoscere il loro contributo


incredibile alla salute delle rispettive comunità. Donando sangue, si salvano vite". Nel 2020, in Italia, i donatori sono stati 1.626.506, per un 3,4% in meno rispetto al 2019, mentre quelli


nuovi 355.174. Ogni donatore, in media, ha effettuato 1,8 donazioni l’anno. 


La Giornata mondiale del donatore di sangue è stata istituita nel 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel giorno della nascita di Karl Landsteiner, scienziato premio Nobel


scopritore dei tre gruppi sanguigni A – B – 0.. Questa ricorrenza è anche una preziosa occasione. Papa Francesco lo ha ricordato il 14 giugno del 2020, dopo la recita mariana dell’Angelus.


È un’occasione per stimolare la società ad essere solidale e sensibile a quanti hanno bisogno. Esprimo il mio apprezzamento a tutti coloro che compiono questo atto semplice ma molto


importante di aiuto al prossimo: donare il sangue.


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Il 20 febbraio del 2016 si è tenuto a Roma il Giubileo dei donatori di sangue. Il Papa, durante l’udienza giubilare in Piazza San Pietro gremita di fedeli tra cui 25 mila donatori


provenienti da tutta Italia, si è soffermato sul valore dell’impegno. “Impegnarsi - ha detto - vuol dire mettere la nostra buona volontà e le nostre forze per migliorare la vita”,


soprattutto nelle situazioni dove c’è più “sete di speranza”. Quel giorno erano presenti anche alcuni donatori della Banca del Sangue della parrocchia Santa Monica di Ostia. Queste sono


alcune delle loro riflessioni dopo l’udienza giubilare.


Noi oggi eravamo in San Pietro proprio per partecipare al ‘Giubileo dei Donatori di Sangue’. Donare il sangue è un impegno. Noi come “Banca del Sangue del Bambino Gesù” collaboriamo con


quest’ospedale da 30 anni, e vediamo tante persone assumersi questo impegno nel silenzio. Il donatore di sangue, infatti, non esprime quella che è la sua attività: è una persona che decide


di donarsi senza chiedere nulla in cambio.


In questi gesti per i quali uno non si aspetta nulla in cambio c’è anche la "carezza di Dio", come ha detto il Papa…


Sì, è un gesto di misericordia: è un dono proprio di sé, del proprio tempo, e anche di condivisione di quello che è l’amore verso Dio e gli altri. Probabilmente forse – diciamo così – è poco


"sponsorizzato", dovrebbe esserlo ancora di più. Tuttavia, secondo me, è una realtà - anche se magari nascosta - presente e viva. Soprattutto riguarda tanti giovani, tanti nuovi donatori


che sono presenti, che vengono anche con molto coraggio, combattendo le proprie paure. Questo è bello e ci fa sperare anche per il futuro”.


Donare è un dono ed è doveroso che questo nobile atto di generosità possa svolgersi in piena sicurezza. Come rassicurare allora quelle persone che pur volendo donare il loro sangue, talvolta


sono vinte dal timore di possibili complicazioni? Risponde a questa ed altre domande nel corso del programma il dottor Gianpietro Briola, Direttore Nazionale Avis. 


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Il dottor Briola si è soffermato inoltre sui requisiti necessari per donare il sangue, a partire dall'età che deve essere compresa tra i 18 ed i 65 anni ed il peso che non deve essere


inferiore ai 50 chilogrammi. "A chi ha paura dell'ago - ha affermato - dico che un dolore di una frazione di secondo salva la vita ad un'altra persona". Ad un ascoltatore che nel corso del


programma ha posto un quesito sulla possibilità di donare il sangue anche se tatuati, il dottore ha risposto in maniera affermativa, pur nel rispetto di tempistiche diverse. 


Sono molti i giovani che decidono di donare sangue. Un gesto di grande civiltà. Alessandro Guarasci ha raccolto la testimonianza di una giovane donatrice, Diletta Corrado, di 22 anni:


Diletta è una studentessa in medicina e sottolinea che il gesto della donazione del sangue è innanzitutto una responsabilità: “per me - afferma - è molto importante perché un giorno avrò


l’impegno morale ed etico di assistere i pazienti”. Donare il sangue - aggiunge – non costa niente e può aiutare la vita di molte persone. “È un piccolo gesto che può fare la differenza”.


“Nel donare il sangue o un organo del vostro corpo, abbiate sempre questa prospettiva umana e religiosa”. Il 2 giugno del 1984 Giovanni Paolo II rivolge queste parole  ai partecipanti alla


marcia della solidarietà organizzata dai dirigenti dell’associazione volontari italiani del sangue e donatori di organi. Prima del saluto, Papa Wojtyła intona l'inno conosciuto anche con il


nome di "Christus vincit".


L’Ente no Profit Pubblicità Progresso nel 1971 ha prodotto la prima campagna pubblicitaria per sensibilizzare alla donazione del sangue. Attraverso la collaborazione tra pubblicitari ed


esperti in problematiche sociali - ricorda nella sua scheda Silvia Giovanrosa - si riuscì a produrre una tra le migliori campagne di comunicazione sociale in termini di risultati ottenuti.


Lo slogan recitava: “C’è bisogno di sangue. Ora lo sai”. Nel 1971, infatti, le donazioni di sangue erano esigue e discontinue. Negli ospedali prosperava indisturbato il mercato nero del


sangue. Nello spot di Pubblicità Progresso un’equipe di medici sta effettuando una trasfusione di sangue su un bambino gravemente malato. Al termine dell’intervento, uno dei medici parla


direttamente alla macchina da presa. In tono serio e perentorio ammonisce lo spettatore a trovare il tempo di donare il sangue per salvare vite. Il bianco e nero della pellicola, il costante


rumore di fondo del respiratore e l’ambiente della sala operatoria accompagnano il messaggio dello spot. Le parole dirette del medico suonano come un monito, un avvertimento.


Molte persone sono consapevoli che donare il sangue è un'ottima pratica ma forse molte altre non sanno che la loro donazione è a scadenza, ha un tempo ben determinato, 42 giorni. Lo spiega


bene la Croce Rossa Australiana in uno spot dove protagonista è un bambino in un letto di ospedale che sta cercando di addormentarsi mentre il padre legge ad alta voce il libro Guida


Galattica per Autostoppisti. Nel libro ricorre sempre un numero, il 42, come risposta alle più grandi domande della vita e dell’universo. L’autore Douglas Adams non spiega mai cosa sia


questo numero misterioso. La Croce Rossa Australiana risolve l’enigma con questo emozionante spot. Il numero 42 sono i giorni di vita dei globuli rossi. Per questo è necessaria una donazione


frequente e continua. L’ Efs, ente di sanità pubblica francese che si occupa della raccolta e della donazione del sangue, invita con un piccolo ma efficace spot a considerare l’importanza


di condividere il potere che ogni uomo ha di salvare la vita donando. Infine, tornando in Italia, un altro spot prodotto dal Ministero della Salute è rimasto nell’immaginario collettivo


perché di notevole impatto emotivo. Un giovane ed un adulto si incontrano all’uscita di un centro trasfusionale e tra loro avviene un breve dialogo dove si sottolinea come non sia necessario


conoscere qualcuno per decidere di aiutarlo. Le donazioni di sangue sono un atto gratuito ed anonimo per chi dona e per chi riceve.


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La puntata numero 84 di Doppio Click è stata realizzata da Andrea De Angelis, Silvia Giovanrosa, Alessandro Guarasci e Amedeo Lomonaco


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