Lebron salva i lakers dalla figuraccia. Giannis-jokic, duello show
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JAMES IN TRIPLA DOPPIA PER RISCATTARE I LAKERS, CHE HANNO RISCHIATO IL CLAMOROSO K.O. INTERNO CON OKLAHOMA CITY. ANTETOKOUNMPO TRASCINA MILWAUKEE AL SUCCESSO SUI NUGGETS DEL SERBO, CHE SI
CONFERMA CANDIDATO MVP Davide Chinellato__ @dchinellato 9 febbraio - Milano Brillano i fenomeni nella notte Nba. LeBron James inventa un’altra gara monstre e trascina i Lakers alla
complicatissima quinta vittoria di fila. A Denver Nikola Jokic mostra a Giannis Antetokounmpo come pensa di togliergli il trono da mvp, ma la vittoria se la prende il greco. Vincono anche
Phoenix, orfana di Chris Paul, e Toronto. LOS ANGELES LAKERS 119-112 DTS — Ancora LeBron. Sempre LeBron. Come contro Detroit, King James evita la figuraccia casalinga ai Lakers (19 vinte-6
perse in stagione) con l’ennesima prova da fenomeno, una tripla doppia da 28 punti, 14 rimbalzi e 12 assist e le giocate decisive nel supplementare per consentire ai campioni di piegare
Oklahoma City (10-13) e prendersi la quinta vittoria di fila. LeBron ha giocato 42’31”, normale per il più forte giocatore in circolazione, molto meno per un 36enne nel bel mezzo della sua
18ª stagione Nba. Di normale, però, in LeBron c’è ben poco: c’è l’eccellenza dei grandissimi, la fame atavica di vittorie, di migliorarsi costantemente e migliorare con la propria
intelligenza chi gli sta attorno. Mancava Anthony Davis, il suo partner in crime fermato da un problema al tendine d’Achille destro (stop più precauzionale che altro, ma è l’ennesimo
acciacco che sta rallentando AD in questo primo mese e mezzo di stagione), e LeBron ha capito presto che doveva fare la differenza da solo o quasi. Montrezl Harrell, 21 punti e 8 rimbalzi
dalla panchina, è stato il più pronto a dargli una mano. Dennis Schröder, 19 punti, 7 rimbalzi e 5 assist, ha confermato che si sente già padrone del suo ruolo. I Lakers però hanno rischiato
la figuraccia, con l’attacco impantanato al 39.1% e la difesa che non funzionava come la migliore in Nba dovrebbe. Tanto che Oklahoma City, dopo aver condotto per tutto il primo tempo
nonostante coach Dagenault abbia solo 8 uomini a disposizione (il numero minimo per poter scendere in campo), a 10’25” dalla fine dei regolamentari era avanti 90-79. Squadra interessante i
Thunder, molto meglio di quello che il piano prevederebbe: Shai Gilgeous-Alexander (29 punti e 10 assist) appartiene alla prossima generazione di star, Darius Bazely (21 punti e 16 rimbalzi)
sta provando a dimostrare di poter arrivare a quel livello, Hamidou Diallo (20 punti e 11 rimbalzi) ha tanta voglia di stupire. Solo che quando LeBron sblocca il livello fenomeno è
impossibile stargli dietro: ha riportato sotto i Lakers nel finale, li ha guidati al sorpasso e senza l’ingenuo fallo di Kentavious Caldwell-Pope che ha mandato il freddissimo
Gilgeous-Alexander in lunetta ad 1” dal 48’ per i liberi del 110-110 non ci sarebbe stato bisogno del supplementare. Dove LeBron ha guidato i compagni a completare l’opera, coi Thunder
tenuti a 1/8 dal campo. Quella bottiglia di vino che tiene in fresco appena finite le partite King James se l’è proprio guadagnata. Di nuovo. _LA Lakers: James 28 (9/12 da due, 2/10 da tre,
4/5 tiri liberi), Harrell 21, Schröder 19. Rimbalzi: James 14. Assist: James 12. Oklahoma City: Gilgeous-Alexander 29 (6/17, 4/8, 5/5 tl), Bazley 21, Diallo 20. Rimbalzi: Bazley 16. Assist:
Gilgeous-Alexander 10 _ DENVER NUGGETS-MILWAUKEE BUCKS — Uno spettacolo. Nikola Jokic contro Giannis Antetokounmpo è un duello che non delude: i numeri migliori li mette il serbo, 35
punti, 12 rimbalzi e 6 assist; la differenza la fa il greco, determinante nella ripresa (21 dei suoi 30 punti dopo il riposo) per l’allungo che vale a Milwaukee (16-8) la quinta vittoria di
fila. I Bucks avevano cominciato la partita in apprensione per Jrue Holiday, tolto in fretta e furia dal quintetto per problemi col protocollo sanitario che lo costringeranno a fermarsi a
Denver e non seguire la squadra a Phoenix per la tappa successiva del giro a Ovest. I Bucks comunque chiudono con l’intero quintetto in doppia cifra, compreso Bryn Forbes che prende il posto
di Holiday, e dimostrano di essere più squadra, il miglior attacco dell’Nba che prova a fare progressi anche in difesa. Denver (12-11), al terzo k.o. di fila, ha l’ennesima conferma che
Jokic sta giocando in modo fenomenale, almeno da primi tre per l’mvp. Nelle ultime partite, però, la differenza tra il livello di Jokic e quella dei compagni è così evidente da essere
preoccupante. Jamal Murray si è fermato a 11 punti con 4/17 al tiro, Michael Porter Jr (di nuovo titolare) ha praticamente fatto scena muta, Will Barton, scatenato con 20 punti nel primo
tempo, ne ha messi solo 4 nella ripresa, quando i Nuggets hanno perso il tocco magico da fuori (10/21 nel primo tempo, 5/15 nel secondo) e non sono riusciti a contenere l’attacco dei Bucks.
Dopo un vivace primo tempo chiuso coi Nuggets avanti 62-59, Milwaukee cambia marcia con un parziale di 15-0 che Forbes chiude con la tripla del 77-68 a 6’57” dalla terza sirena. Denver
pareggia prima di fine parziale, comincia gli ultimi 12’ sotto 93-88. Nonostante lo show di Jokic, però, i Bucks sono un osso troppo duro, e spinti da Giannis e dallo straordinario Khris
Middleton (29 punti e 12 assist) scappano via definitivamente. _Denver: Jokic 35 (10/20, 3/6, 6/6 tl), Barton 24, Millsap 14. Rimbalzi: Jokic 12. Assist: Jokic 6. Milwaukee: Antetokounmpo 30
(9/18, 2/5, 6/8 tl), Middleton 29, Forbes 15. Rimbalzi: Antetokounmpo 9. Assist: Middleton 12. _ PHOENIX SUNS-CLEVELAND CAVALIERS — Il sole splende su Phoenix. Anche con Chris Paul
imbronciato in panchina a guardare i compagni, fermato da un risentimento all’adduttore destro. E’ Devin Booker l’eroe della terza vittoria consecutiva di Suns (14-9), con uno show da 36
punti e 9 assist che piega la tenace resistenza di Cleveland (10-15), che ha fatto di tutto (compreso un bacio di JaVale McGee ai 1500 tifosi dei Suns, che l’hanno accompagnato negli
spogliatoi coi fischi dopo la sua espulsione nel finale) ma non è riuscita a evitare la quarta sconfitta di fila. I Cavs, senza Larry Nance Jr (fuori per le prossime 6 settimane) hanno
varato il quintetto con le Twin Towers Andre Drummond (15 punti e 14 rimbalzi) e Jarrett Allen, ma se hanno avuto una chance di vincere lo devono ai soliti Collin Sexton (23 punti) e Darius
Garland (17 con 7 assist). Phoenix tocca anche il +12 nel secondo quarto, ma il match si decide alla fine di uno spettacolare botta e risposta nel quarto periodo. L’ultimo sorpasso a 2’04”
dalla fine, con una tripla di Camp Johnson che proietta i Suns sul 114-113. I Cavs non segnano più, Phoenix con Booker e Bridges dalla lunetta si mette al sicuro. _Phoenix: Booker 36 (9/18,
5/9, 3/4 tl), Bridges 22, Moore 17. Rimbalzi: Ayton 16. Assist: Booker 8. Cleveland: Sexton 23 (8/11, 2/4, 1/1 tl), Garland 17, Drummond 15. Rimbalzi: Drummond 14. Assist: Garland 7._
MEMPHIS GRIZZLIES-TORONTO RAPTORS 133-128 — Anche Toronto ha i suoi Big Three. Solo che non sono quelli che i Raptors (11-13) si aspettavano. Trascinati dai 93 complessivi di Fred VanVleet
(32 con 9 assist), Pascal Siakam (32) e Norman Powell, i canadesi passano a Memphis (9-10) cambiando marcia negli ultimi 15’, dopo l’espulsione per doppio tecnico di Nick Nurse in una
partita in cui nel primo quarto avevano perso il loro leader Kyle Lowry per un risentimento alla schiena. Sotto 95-85 quando Nurse è stato cacciato, a 3’02” dalla fine del terzo quarto,
Toronto ha prima ridotto a 97-94 il parziale alla terza sirena, poi ha travolto 34-16 i Grizzlies nell’ultimo periodo, martellando col 71.5% dal campo spinta da Siakam (12 punti) e VanVleet
(10) mentre l’attacco di casa si impantanava in un devastante 29.2% al tiro. Nemmeno lo show dell’ex Jonas Valanciunas, 27 punti e 20 rimbalzi alla prima da titolare dopo il rientro dal
Covid, è servito ad evitare ai Grizzlies la quarta sconfitta di fila. _Memphis: Valancinuas 27 (8/12, 11/12 tl), Brooks 22, Morant 18. Rimbalzi: Valanciunas 20. Assist: Morant 9. Toronto:
VanVleet (4/7, 4/7, 12/12 tl), Siakam 32 (6/10, 5/8, 5/7 tl), Powell 29. Rimbalzi: Boucher 10. Assist: VanVleet 9._ 9 febbraio 2021 (modifica il 9 febbraio 2021 | 09:40) © RIPRODUZIONE
RISERVATA
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