Verso la rete unica: guida rapida alla svolta digitale italiana. E un viaggio fra le trans aiutate da don andrea (e dal papa)

Dopo anni di progetti e discussioni, forse stavolta qualcosa si muove davvero sulla creazione della rete unica in Italia: il via libera dei Consigli di amministrazione di Tim e Cassa

depositi e prestiti di lunedì sera è il passo formale che mancava. Anche se si tratta, è bene dirlo subito, di un percorso tutto da costruire e il memorandum tra Tim e Cdp si limita a

definire i principi che nei prossimi mesi guideranno i lavori per realizzare l’integrazione delle reti. In ogni caso, forse è la volta buona per lo sblocco del cantiere per dotare l’Italia

di una rete digitale ultraveloce, il cui controllo resterà in capo a Tim che incassa subito 1,8 miliardi dal fondo Kkr. Ma altrettanto decisiva è stata l’apertura della Cassa a definire con

Tim un percorso che impegna Open Fiber, titolare dell’altra rete italiana a confluire in FiberCop, assumendo la guida della governance della società. Nella puntata di oggi del podcast

«Corriere Daily», Federico De Rosa ci spiega il significato e l’importanza di questa scelta. Nella seconda parte del podcast, Alessandra Coppola va nella parrocchia di Torvajanica, vicino a

Roma, dove Marcela, Laura, Paola, Minerva e le loro «amiche trans» hanno trovato riparo: erano disperate e senza risorse perché durante l’emergenza Covid non avevano potuto lavorare (cioè

prostituirsi). Don Andrea non solo ha aperto le porte della chiesa senza pregiudizi, ma si è fatto anche tramite con il Vaticano e ha ottenuto per loro l’elemosina di Francesco. Nelle voci

delle «ragazze» sudamericane l’emozione per essere state aiutate addirittura dal Papa.